Lectine: Cosa Sono e Quali Danni Possono Provocare?
Le lectine sono proteine naturali che aiutano le piante a crescere, e quando queste muoiono, si rendono utili come fertilizzanti. I semi di soia, per esempio, sono ad alto contenuto di lectine e sono tradizionalmente serviti come “concime verde”.
Le lectine sono presenti in moltissimi alimenti, ma la quantità maggiore si trova in legumi e cereali, come anche nei latticini, nei frutti di mare e anche nelle solanacee. Sono attratte dai carboidrati, in particolare dagli zuccheri e il motivo per cui oggi ve ne parlo è perché possono causare problemi all’intestino, alla circolazione sanguigna e al nostro sistema immunitario.
Questo articolo è parte di una serie sulle tossine contenute nei cereali, legumi e semi. Se ti sei perso le altre parti della serie, leggile qui:
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Quali danno provocano le lectine?
Le lectine, a differenza delle normali proteine alimentari non vengono facilmente scomposte dagli enzimi nell’intestino. Almeno il 60 per cento rimane biologicamente attivo e immunologicamente intatto e questo può essere molto dannoso per il tratto digestivo. Le lectine possono attaccarsi ai villi, ai microvilli e alle cellule dell’intestino tenue, contribuendo così alla morte cellulare, all’accorciamento dei villi, al malassorbimento e alla cattiva digestione, oltre alla proliferazione cellulare nelle cellule cripta. Inoltre le lectine possono interferire con l’ormone della crescita e provocare un dislocamento della popolazione batterica “cattiva” della flora microbica.
Il danno causato dalle lectine non si limita all’intestino. Come il corpo cerca di mantenere l’integrità del rivestimento intestinale a tutti i costi, le proteine che normalmente utilizziamo per la normale crescita e riparazione altrove, possono essere stanziate invece, per riparazioni di emergenza nel tratto intestinale. Inoltre, le lectine consumate con il dieta possono viaggiare attraverso l’intestino danneggiato nella circolazione sanguigna, provocando reazioni allergiche e disfunzioni nel sistema immunitario. La ricerca fino ad oggi suggerisce che le lectine sia di origine vegetale che microbica provochino reazioni allergiche nell’intestino, di solito del tipo IgG ovvero ipersensibilità ritardata.
Le lectine possono anche interessare l’intestino causando cambiamenti nella flora intestinale, tra cui la crescita eccessiva di specie di batteri quali E. coli , streptoccocus e lactobacillus. Sebbene la maggior parte degli studi sono stati fatti con una lectina tossica da fagioli nota come PHA, altre lectine agiscono allo stesso modo, anche se in maniera meno forte.
Le lectine acquistano forza, in compagnia di altri anti-nutrienti, come gli inibitori della proteasi e saponine. I ricercatori della USDA (il dipartimento dell’agricoltura Americano) e altri scienziati, che hanno analizzato le lectine, hanno scoperto che il danno tende ad essere mite. Analizzate assieme ad altri anti-nutrienti, il danno e’ sinergico.
Per chi sono particolarmente dannose le lectine?
Il problema più grande con le lectine succedono quando le persone non mangiano una dieta sufficientemente varia. In uno studio, i topi che seguivano diete a rotazione, hanno mostrato significativamente meno danni causati dalle lectine che ratti nutriti con proteine di soia. Poiché i topi hanno fatto altrettanto bene con la dieta di rotazione come hanno fatto su una dieta varia con cibi di qualità, bassa in lectine, il messaggio è di seguire una dieta varia e ricca come quella Mediterranea e ridurre l’esposizione eccessiva a tutti i legumi ricchi di lectine, in particolare soia e fagioli.
I neonati nutriti con formule della soia e vegani che mangiano tanti sostituti della carne e del latte a base di soia se non pianificano correttamente la loro alimentazione, possono non avere sufficiente varietà e sono particolarmente vulnerabili. Nell’adulto medio con “permeabilità intestinale” (intestino tenue non intatto, ma poroso) e altri problemi del tratto gastrointestinale, gli alimenti ricchi di lectine sono suscettibili da essere un fattore tra i tanti, causando un danno cumulativo, proveniente da allergie e intolleranze alimentari, antibiotici, aspirina, ibuprofene e altri farmaci antinfiammatori non-steroidei, contaminazione da metalli pesanti, alcolismo e altri fattori.
Le lectine hanno probabilità da tre a quattro volte superiore di passare nel flusso sanguigno attraverso la permeabilità intestinale rispetto ad altre proteine alimentari, un fatto che dimostra perché mantenere l’integrità del rivestimento intestinale è fondamentale per mantenere le proteine non digerite e parzialmente digerite, lectine e tossine ambientali fuori dal flusso sanguigno e quindi iniziare i meccanismi autoimmunitari.
Conclusioni: le lectine vanno quindi evitate?
Gli alimenti ricchi in lectine come i legumi principalmente, come anche i cereali, sono in grado di causare danni al tratto digestivo. I legumi crudi sono quelli che hanno una quantità di lectine altamente tossica, che può dare anche sintomi da avvelenamento con dolori, diarrea, vomito e altri disturbi addominali anche gravi. I legumi però non vengono mai consumati crudi. La cottura riduce in maniera drastica il contenuto delle lectine. Per esempio i fagioli crudi ne possono contenere fino a 70 mila unità, mentre da cotti ne hanno solo 400 al massimo. Queste quantità non sono dannose per le persone sane, ma possono ancora essere escluse da chi ha problemi autoimmuni o digestivi.
Come contromisura è quindi necessario consumare gli alimenti che contengono lectine assieme ai cibi e alle bevande fermentate. Inoltre, prima della cottura le strategie come l’ammollo, la germinazione e la fermentazione dovrebbero essere impiegati.
Utilizzando queste misure preventive e una dieta varia come quella mediterranea, annullano qualunque tipo di preoccupazione dei possibili danni causati dalle lectine.
Questo articolo fa parte di una serie sulle tossine contenute nei cereali, legumi e semi. Ulteriori informazioni nella parte successiva:
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