SIBO da Metano: caratteristiche, sintomi e trattamento
Molte persone che soffrono di SIBO da metano o da idrogeno, non sanno nemmeno di esserne affetti. Questo perché disturbi gastrointestinali di vari affliggono una gran parte della popolazione e quasi nessuno crede che la causa possa essere una sovracrescita batterica nel tenue. I sintomi vengono spesso mal interpretati. Chi non ha mai sofferto di stipsi o diarrea, dolore e/o gonfiore addominale o meteorismo?
Forse ti è capitato di associare questi sintomi ad alcune patologie, magari alla sindrome da intestino irritabile, o anche alla permeabilità intestinale, ma piuttosto difficilmente questi segnali vengono ricondotti alla SIBO. Anch’essa induce gli stessi malesseri, fa parte delle patologie relative al tratto intestinale e come ti ho spiegato in questo articolo, è l’acronimo inglese di “Small Intestinal Bacterial Overgrowth”, ovvero sovracrescita batterica eccessiva dell’intestino tenue.
Brevemente ti ricordo che tutti noi siamo abitati da un notevole numero di batteri all’interno del nostro intestino: sono fondamentali per la nostra esistenza e non sono nocivi come potresti pensare. Il ruolo dei batteri nell’intestino è volto ad aiutare il corpo a proteggersi contro alcune malattie, produrre vitamine, scomporre i carboidrati per favorirne l’assorbimento e tutelare lo sviluppo del sistema immunitario. La localizzazione di questi batteri è assolutamente fondamentale: essi dovrebbero trovarsi principalmente nel colon, dove sono alquanto numerosi, mentre un numero decisamente minore dovrebbe trovarsi nell’intestino tenue, ovvero il luogo in cui il cibo viene digerito e assorbito. Se si verifica una crescita eccessiva di batteri nel tratto di intestino tenue, o se vi finiscono quelli sbagliati, si verificherà un’interferenza con l’assimilazione dei nutrienti dal cibo, uno dei principali effetti negativi della SIBO.
Batteri ed Archaea
Fare una distinzione tra batteri ed archaea è d’obbligo. La classificazione dei batteri nell’intestino riveste infatti una notevole importanza ed è la chiave per comprendere al meglio il meccanismo che innesca la SIBO da metano.
Nel nostro colon, infatti, vivono numerosi batteri che inducono la fermentazione degli alimenti generando idrogeno come sottoprodotto. Gli archaea, invece, si nutrono proprio di questo idrogeno producendo a loro volta metano. Si tratta di organismi unicellulari, una classificazione totalmente diversa da quella dei batteri, in grado di vivere anche in ambienti estremi.
Grazie alla distinzione fra batteri e archaea è possibile effettuare un test non invasivo per verificare se si è affetti da SIBO e se sì, di quale tipo: si tratta semplicemente di un Breath Test (il test del respiro di cui ti parlo qui) che analizzerà il fiato alla ricerca di idrogeno e/o metano prodotti da uno di questi organismi.
SIBO da idrogeno e SIBO da metano
A seconda degli esiti del test, sarà possibile verificare il tipo di organismi che abitano l’intestino.
Se esistono troppi batteri nell’intestino tenue, essi causeranno la fermentazione del cibo (principalmente dei carboidrati) creando idrogeno. In questo caso, si tratta di SIBO da idrogeno, il cui sintomo più comune è la diarrea.
Viceversa, se il test del respiro rileva un nutrito numero di archaea che si nutrono di idrogeno producendo metano, si tratta di SIBO da metano, causando essenzialmente costipazione e transito intestinale rallentato, oltre ad una scarsa assimilazione dei nutrienti che si trovano nel cibo.
La SIBO da Metano è straordinariamente tenace. Spesso non si potrà sconfiggerla con un unico approccio, ma invece sarà necessario combatterla su vari fronti per riuscire ad eliminarla.
Il metano nella SIBO
La produzione di metano non inizia prima dei tre anni di vita ed è estremamente rallentata fino ai dieci anni. Dopodiché, non tutti producono metano: solo una percentuale variabile dal 30 al 50 percento degli adulti lo produce, principalmente le donne. È possibile dire che circa un terzo della popolazione possiede un significativo numero di archaea in grado di produrre metano.
Anche se si tratta di un gas inerte e senza odore, e nonostante il fatto che per anni si è ritenuto che non avesse nessun impatto sulla salute delle persone, il metano è causa di vari malesseri a seconda della quantità presente nell’organismo e anche a causa del fatto che va ad occupare il posto dell’idrogeno naturalmente prodotto dai batteri nell’intestino.
Una nutrita percentuale di persone affette da SIBO possiede gli archaea produttori di metano e d’altronde la quantità di metano prodotta dalle persone affette da SIBO è significativamente più alta rispetto a coloro che soffrono di altre patologie. È quindi possibile affermare che la SIBO è strettamente correlata alla produzione di metano.
Sintomatologia nella SIBO da metano
Il sintomo principale nella SIBO da metano rispetto a quella da idrogeno è la costipazione. Gli archaea che producono il metano sono stati associati alla costipazione cronica nella letteratura scientifica. L’ammontare di metano prodotto è direttamente proporzionale alla tempistica di transito intestinale: più metano si produce, più lento è il transito intestinale.
Un altro sintomo che si può presentare è l’ipersensibilità rettale: talvolta dolore nell’area interessata o semplicemente una sensazione di fastidio possono segnalare la produzione di metano.
Come però mi è capitato di dire più volte, purtroppo non tutto è così scontato. A volte i sintomi non sono così evidenti e questo ritarda di molto la corretta diagnosi.
Come trattare la SIBO da metano
La medicina fornisce alcuni trattamenti ed alternative per il trattamento della SIBO, ma si tratta di approcci alquanto diversi per la SIBO da metano rispetto a quella da idrogeno.
Nonostante sia stata accertata la correlazione fra costipazione e metano, non necessariamente il metano causa la costipazione. Potrebbe anche essere la costipazione stessa a causare la produzione di metano, come suggeriscono alcune ricerche scientifiche.
Per ridurre il fastidio e il dolore provocato dal sintomo principale della SIBO da metano, è possibile agire con prodotti ad uso locale, come lassativi e clisteri: l’utilizzo di tali metodi darà sollievo riducendo o eliminando la produzione del metano. Questo suggerisce che la costipazione in qualche modo incrementa la produzione di metano tanto quanto il metano favorisce il rallentato transito intestinale. Si tratta però di soluzioni alquanto invasive che oltretutto eliminano batteri inclusi quelli buoni.
Per quanto riguarda gli antibiotici, il tipico medicinale utilizzato per il trattamento della SIBO, cioè la rifaximina, non è molto efficace nel trattamento della SIBO da metano. Anche la neomicina, un altro medicinale tipicamente utilizzato per la SIBO, ha una percentuale di successo non certo esaltante: nei due terzi dei casi non funziona.
Il trattamento più efficace al momento risulta essere una combinazione fra rifaximina e neomicina per dieci giorni, che porta alla negativizzazione del test del respiro nell’87 percento dei casi.
Purtroppo, però, molti archaea produttori di metano sono resistenti alla maggior parte degli antibiotici, motivo per cui sono spesso consigliati prodotti naturali a base di erbe per sconfiggere questa patologia senza fra l’altro subirne gli effetti collaterali: l’organismo non sviluppa resistenza ai prodotti a base di erbe che sono composti da molti elementi diversi e non da un solo principio attivo.
Un regime alimentare individuale ha un ruolo assolutamente fondamentale: il principio comune da seguire è proprio quello di non alimentare gli archaea nell’intestino, seguendo una determinata alimentazione. La dieta Low FODMAP che per molto tempo è stata impiegata nella gestione della SIBO, si è in realtà dimostrata inefficace e nel tempo porta a peggioramenti. Non è semplice trovare da soli una strada, perché sono moltissimi gli alimenti che provocano un aumento della fermentazione intestinale. Se si assumono alcune classi di carboidrati di cui vanno ghiotti i batteri, essi produrranno idrogeno e lo metteranno a disposizione degli archaea che se ne nutrono.
Gli alimenti fermentati sono altrettanto raccomandati nel trattamento della SIBO da metano: soprattutto in una fase risolutiva, essi sono fondamentali per ricostituire la flora batterica intestinale provata dalla patologia e potrebbero inoltre essere utili anche per contrastare eventuali recidive. Ma bisogna prestare attenzione alle quantità e al tipo di alimenti fermentati perché possono produrre l’effetto contrario.
Infine, devi inoltre tenere conto che il processo di recupero della salute, soprattutto in una SIBO da metano, è piuttosto lento e lungo: devi considerare almeno dai 6 ai 18 mesi di terapia consigliata dal tuo specialista, visto che, in caso contrario, le possibilità di ricaderci sono veramente alte in chi si ferma alla prima fase (come quella antibiotica).
Salve, io credo forse di essere in questa situazione, se mangio patate o soprattutto riso prima si rallenta la motilità intestinale e poi comincia a venirmi mal di pancia, ma un mal di pancia strano molto fastidioso, come 1000 piccoli aghi che vengono su fino allo stomaco… in più di conseguenza divento molto nervoso e agitato. Può essere questo il caso? Con la pasta integrale per esempio non mi succede. Non so piu che fare per risolvere questa situazione… perché dalle analisi non risulta nulla. Grazie per una vostra risposta
Nicola, il primo passo è di fare l’esame per la SIBO che analizzi sia idrogeno che metano per almeno 3 ore, dopodichè le consiglio di rivolgersi a un nutrizionista preparato che la possa aiutare.
Salve ho fatto il breath test e risulta sibo da batteri metano produttori anche con il rifacol a meno che io non lo prenda in dose massiccia e ciclicamente non riesco a risolvere. Potete darmi ulteriori consigli?
Con una SIBO così aggressiva ci vuole l’intervento di un nutrizionista con esperienza.
Salve dottore, quindi che tipo di fitoterapici consiglia di usare nel caso di sibo metano e che dosi e per quanto tempo? Visto che la dieta Fodmap è risultata inefficace che dieta consiglia per fino metano?
Daniele sia la dieta che i fitoterapici sono soggetivi non esiste una formula che vada bene per tutti; dalle ricerche sappiamo che la dieta FODMAP si allevia i sintomi ma in appena 3 settimane vi è una riduzione di bifidobatteri e lattobacilli. Alleviare i sintomi per impoveire il microbiota non è un bello scambio visto che la causa della SIBO è propio la disbiosi intestinale.
Salve
Grazie per l’articolo.
Io da un mese soffro di gonfiori fuori dalla media e ho aumentata la percezione del mio intestino. Sento pressione di gas fino a sotto le costole ed ho stitichezza. Oltretutto i gas intestinali sono così presenti che ho una risalita di gas fino alla gola come se l’intestino comprimesse lo stomaco. Ho eseguito gastroscopia e a parte un po di gastrite lo stomaco non ha nessuna patologia. Il medico mi ha appena prescritto un antibiotico a base di rifaximina ma leggendo il suo articolo pare che ne questo ne qualunque altra cosa possano curarmi davvero. Lei ha parlato di cure naturali ma non ha specificato quali. Potrei sapere come contattarla per chiederle una visita online?
Cordialità
Davide, grazie per seguire il mio lavoro; mi dispiace ma non prendo pazienti dall’Italia.