Alimenti fermentati e rischio di botulino: ecco perché è una paura infondata
Quando consumi i tuoi alimenti fermentati preferiti sai di fare del bene al tuo organismo e di ottenere una serie di vantaggi notevoli per la tua salute. Però a volte il pensiero corre al famoso pericolo botulino e a tutti i rischi che esso comporta. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza.
Cos’è il botulino
Si tratta di una tossina prodotta da un batterio, il clostridium botulinum, fortemente tossica e in grado di provocare avvelenamento alimentare in alcuni cibi conservati. I danni che questo microrganismo può produrre sono gravi e molteplici: si va dai sintomi più leggeri, come la debolezza muscolare, la difficoltà di parola, la visione confusa fino ad arrivare alla paralisi dei muscoli respiratori, delle braccia e delle gambe.
Nonostante si tratti di un’intossicazione abbastanza rara, le cause principali del botulismo alimentare sono rappresentate dalle tecniche di inscatolamento improprie o errate. Anche le conserve fatte in casa, per quanto nutrienti e salutari , potrebbero essere attaccate da questo batterio che si sviluppa in assenza di aria proprio entrando in contatto con i nostri cibi casalinghi prima dell’inscatolamento.
I cibi fermentati e il loro ambiente
In realtà, l’ambiente che il botulino preferisce per prolificare e moltiplicarsi è esattamente l’opposto dell’ambiente che si crea quando si fanno fermentare gli alimenti.
Un metodo molto diffuso utilizzato per la fermentazione degli alimenti vegetali è la lattofermentazione. In questo metodo si crea un ambiente anaerobico, ovvero privo di ossigeno dove sono in grado di sopravvivere solamente i lattobacilli, che fungono da conservanti, impedendo ai batteri pericolosi di sopravvivere nell’ambiente fermentato.
Il microrganismo responsabile del botulino non gradisce questo ambiente, che è esattamente l’opposto di ciò che necessita al batterio cattivo per sopravvivere. Gli scienziati definiscono questo fatto come “esclusione competitiva”: si tratta di un meccanismo secondo il quale i batteri benefici producono sostanze avverse ai microrganismi dannosi per escludere queste varietà patogene. Nel nostro caso, i batteri benefici iniziano ad acidificare il cibo, condizione sgradita al botulino. L’aggiunta di sale ai cibi fermentati, come i crauti, riduce ulteriormente la possibilità di crescita del batterio, incoraggiando i batteri benefici a prendere il sopravvento.
Come preparare i cibi per la fermentazione senza correre rischi
Il botulino quindi non è attratto dai cibi fermentati, che sono in grado di produrre un ambiente all’interno del quale il microrganismo responsabile del botulino non riesce a sopravvivere. In ogni caso, è sempre necessario prendere tutte le precauzioni possibili per preparare i cibi fermentati nel modo più corretto e igienico.
Ecco quindi qualche consiglio per la preparazione dei cibi fermentati:
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Ingredienti freschi – la materia prima che utilizzi per i tuoi cibi fermentati è fondamentale. Cerca di scegliere i vegetali più freschi e dall’aspetto più sano, eliminando quelli che presentano ammaccature o imperfezioni. Se stanno cominciando a marcire, i vegetali non riusciranno a creare il processo di fermentazione e dovrai buttare via tutto il tuo lavoro.
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L’igiene è fondamentale – ovvio, lava bene i tuoi vegetali, ma anche gli attrezzi che utilizzi per affettarli e prepararli e non dimenticare di lavare anche le tue stesse mani con sapone e acqua calda.
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Il sale – ingrediente fondamentale per i cibi fermentati, anch’esso va scelto con cura. Evita il sale classico da tavola oppure quello iodato, ma preferisci invece un sale marino grezzo di alta qualità, ricco di minerali e senza additivi. La quantità di sale da utilizzare in ogni ricetta, inoltre, va rispettata precisamente ed è molto importante al fine di creare un ambiente inospitale per i batteri dannosi, come il botulino.
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L’acqua – meglio utilizzare acqua distillata o purificata per fermentare le verdure. L’acqua di casa che proviene dai nostri rubinetti infatti potrebbe contenere sostanze chimiche utilizzate per depurarla come il cloro che sono in grado di distruggere i batteri buoni, vanificando quindi il processo di fermentazione.
Insomma, per dare il giusto slancio al tuo sistema immunitario e aiutare la tua flora batterica, come solo i cibi fermentati sanno fare, preparali con cura e con amore e non temere il botulino che non riesce a sopravvivere nell’ambiente perfetto creato dai microrganismi buoni. Ricordati di consumare i tuoi cibi fermentati a temperatura ambiente e non aspettare troppo tempo per evitare che deperiscano.
Ottimo articolo! Giusto!
Grazie Claudio
Vincenza, l’acqua distillata o purificata dove si acquista?
I supermercati dovrebbero averla altrimenti basta comprare un filtro di buona qualità.
Cortesemente vorrei sapere se possono essre mangiatevanche da chi dve seguire dieta iposodica.
Grazie e complimenti.
Dipende da quale alimento fermentato e cosa mangia durante la giornata…. se segue una dieta iposidica per una patolgia prima di introdurre gli alimenti fermentati deve chiedere a un biologo nutrizionista