Trattare la SIBO: basta alimentarsi correttamente per combatterla?
La SIBO, ovvero sindrome da sovracrescita batterica nell’intestino tenue, altera la microflora intestinale portando ad un disequilibrio notevolmente fastidioso. Se soffri di questa disfunzione fisiologica intestinale avrai sicuramente tentato un approccio con uno tipo specifico di alimentazione per trattare la SIBO. Probabilmente una dieta a basso contenuto di FODMAP e, sebbene i sintomi potrebbero essere ora sotto controllo, presto potresti doverti ricredere in merito all’efficacia di un trattamento esclusivamente legato all’alimentazione.
Le diete per trattare la SIBO
I batteri fanno naturalmente parte della flora intestinale e si nutrono principalmente di carboidrati; una dieta che comprenda un notevole ammontare di questo tipo di alimenti li nutre in abbondanza consentendogli di crescere e proliferare nell’intestino. Se poi a causa di medicine, stress, scelte alimentari sbagliate e disbiosi la quantità di acido gastrico che oltre a iniziare la digestione delle proteine protegge lo stomaco da, ecco che il terreno è spianato per l’insorgenza dei disturbi intestinali, inclusa la SIBO.
Nel corso degli anni sono stati tentati vari approcci alimentari per tenere sotto controllo o trattare la SIBO, tutti in qualche modo tutti finalizzati all’ingestione di un minor numero di alimenti da cui i batteri sono attratti: amidi, zuccheri (in particolare fruttosio) e fibre.
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La dieta a basso contenuto di FODMAP: i FODMAP sono piccole catene di carboidrati presenti in alcuni alimenti che non essendo completamente assorbiti dal tratto gastro-intestinale causano fermentazione e quindi sensazione di fastidio o problemi digestivi o intestinali. Questo tipo di dieta controlla in modo efficace varie patologie intestinali limitando l’introito di cereali, amidi e alcuni tipi di verdure che sono molto graditi ai batteri.
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La dieta SCD (Specific Carbohydrate Diet): risale agli anni ’50 e intende limitare l’apporto di carboidrati complessi, il lattosio e il saccarosio, che potrebbero avere un’influenza negativa sul sistema digestivo lasciando proliferare i batteri.
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La dieta GAPS (Sindrome Psico-Intestinale): sostiene che ogni malattia abbia origine nell’intestino e, in una serie di fasi che partono dall’eliminazione di molti alimenti a base di carboidrati alla loro successiva graduale reintroduzione, promette di risanare intestino e fegato. È notevolmente restrittiva e difficile da seguire.
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La dieta Cedars-Senai: ideata dal dottor Pimentel, famoso ricercatore dedito alla SIBO, non è troppo rigorosa, ma riduce comunque un gran numero di alimenti difficili da digerire per l’organismo e quindi a disposizione dei batteri. Suggerisce una pausa regolare fra un pasto e l’altro.
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La dieta elementare: ne abbiamo parlato qui proprio come metodo per trattare la SIBO. È una modalità molto aggressiva di tenere sotto controllo i batteri che prevede esclusivamente l’assunzione di nutrienti in forma liquida e predigeriti, che non sono in grado di alimentare i batteri. Molto dura e faticosa da seguire, va adottata solo sotto stretto controllo medico.
Le implicazioni a lungo termine delle diete per trattare la SIBO
Il nostro intestino è popolato da un gran numero di batteri e nonostante le diete indicate per trattare la SIBO siano in grado di affamare i batteri eccessivi nell’intestino tenue tenendo a bada i sintomi fastidiosi, a lungo andare da recenti studi è stato dimostrato che esse avranno un effetto negativo anche sui batteri amici, che invece giocano un ruolo fondamentale per salute della flora intestinale.
Ecco perché se stai seguendo un’alimentazione particolare mirata a trattare la SIBO dovresti chiederti se stai semplicemente tenendone sotto controllo i sintomi, affamando tutti i tipi di batteri presenti nell’intestino, sia quelli buoni che quelli cattivi, o se stai veramente lottando contro i batteri che hanno popolato il tenue.
Non esistono tuttora molti studi volti a esaminare le reazioni dell’organismo sottoposto ad una dieta a basso livello di FODMAP a lungo termine. Siccome però i FODMAP sono essenzialmente carboidrati in grado di alimentare anche i batteri benefici dell’intestino, sembra naturale capire che aderire ad una dieta a basso contenuto di FODMAP non sia certo l’ideale per la salute della flora batterica intestinale in generale a lungo termine.
La dieta da seguire durante il trattamento della SIBO
Al fine di ottenere un ottimo equilibrio intestinale, dovrai cercare di riequilibrare la tua flora batterica durante il trattamento con gli antibiotici e/o botanici utilizzati per la SIBO, facendo quindi in modo di nutrire i batteri nel modo più corretto. E siccome i batteri si nutrono di carboidrati ed alimenti FODMAP, dovrai mantenerli nella tua dieta nella quantità che ti risulta più tollerabile (poniamo per esempio, 100 grammi di carboidrati al giorno).
Oltre al mantenimento di questi alimenti, sono assolutamente consigliati i prebiotici, che se abbinati all’antibiotico per eccellenza, la rifaximinao e a botanici quali l’Allicillina, sono in grado di incrementare notevolmente la percentuale di successo nella cura della patologia.
Chiaramente, il trattamento andrà personalizzato su ciascun paziente, anche a seconda della propria personale tolleranza verso alcuni tipi di alimenti come i carboidrati.
La dieta da sola è sufficiente per risolvere la SIBO?
Spesso mi viene chiesto se la SIBO può essere risolta con la sola dieta e la risposta è no. Benché ridurre certi alimenti affama gli organismi nel tenue (e anche nel colon), di certo non li debella. D’altro canto neanche gli antibiotici o botanici da soli risolvono la SIBO perché come vengono interrotti i microbi si riproducono e si torna nello stesso punto. Quindi la dieta ha come scopo quello di creare l’ambiente intestinale corretto e di non alimentare in maniera eccessiva i microbi del tenue e gli antibiotici e botanici hanno come obiettivo controllare la sovracrescita. Quindi sono necessari entrambi.
Quale alimentazione scegliere dopo il trattamento della SIBO
Dopo il trattamento della SIBO tramite gli antibiotici e/o botanici e la dieta, puoi tornare a seguire un’alimentazione normale senza avere problemi intestinali. Questo richiede tra i 6 e i 18 mesi, perchè risolvere la SIBO richiede tempo.
Qualora invece ti accorgessi di non tollerare assolutamente gli alimenti FODMAP o i carboidrati complessi, dovrai investigare ulteriormente sulla tua flora batterica, in quanto la SIBO è spesso causata anche da altre problematiche come una scarsa motilità, ipocloridria, e così via… Spesso infatti per trattare la SIBO bisogna capire che questa condizione è solo il sintomo di un problema più profondo sul quale dovrai investigare con l’aiuto del tuo specialista per trovare la soluzione a te più adatta.
Scusatemi ma non ho capito, per curare la SIBO oltre agli antibiotici quale dieta bisogna seguire ? Si devoni mangiare cibi a basso o as alto contenuto di FODMAP ?
Io ho sibo da diversi anni e vorrei se possibile una lista dei cibi che posso mangiare per controllare sibo grazie mille
Cesidia, non esiste una lista di cibi, ognuno deve avere un regime alimentare individuale…e non basta l’alimentazione da sola.
sono sotto dieta fodmap datami dal gastroenterologo. L’ho cominciata all’inizio di novembre ma il breath test sul lattulosio me lo hanno prenotato per meta’ gennaio. Vorrei sapere se sara’ veritiero, visto che la fodmap e’ gia’ una tra le cure della SIBO. Grazie
Rossella, come riportato in letteratura scientifica la dieta bassa in fodmap impoverisce il microbioma intestinale per cui chi decide di utilizzarla deve essere per un breve periodo non a lungo termine. Secondo le ultime ricerche scientifiche risulta che il breath test è impreciso e non indica la SIBO bensì la maldigestione dei carboidrati. Al momento non abbiamo quindi un test disponibile che possa diagnosticare la SIBO con accuratezza, quindi tutti gli interventi sono empirici ma nel 2023 uscirà il campinamento diretto intraluminale di gas e microbiomica che con una sonda sarà in grado di analizzare gas e microbiomica. Si sta inoltre mettendo in discussione la SIBO stessa, che pare sembri in realtà una disbiosi nel tenue, indipendentemente non sono infezioni e quindi non basta prendere un antibiotico o ridurre un pò i carboidrati, sono problemi multifattoriali che hanno origine nell’alimentazione occidentale e stili di vita non corretti quindi è il tutto a dover cambiare e non per un periodo. Queste informazioni sono disponibili a tutti i professionisti della salute ma bisogna rimanere però rimanere aggiornati, sappiamo ancora molto poco se non niente del microbioma intestinale, non sappiamo assolutamente niente del microbioma del tenue, non esistono analisi.