Reflusso gastroesofageo e SIBO: una pericolosa causa/effetto

Vista la sua importanza, abbiamo parlato spesso sul blog della SIBO (sindrome da sovracrescita di batteri nel tenue). Tuttavia questa sindrome rimane ancora poco conosciuta e trovare un adeguato trattamento può essere complesso. Il reflusso gastroesofageo invece è una patologia familiare a molti e la maggior parte delle persone ‘curano’ i suoi sintomi tenendo a bada l’acidità risalita dallo stomaco.

In questo articolo verrà spiegato non solo che la causa del reflusso gastroesofageo e del bruciore di stomaco non è l’iperacidità (come quasi tutti pensano), ma anche la stretta connessione che esiste proprio con la SIBO.

Il reflusso gastroesofageo e il bruciore di stomaco

La credenza popolare è che il bruciore di stomaco e il reflusso siano causati da un’iperacidità gastrica. Le ricerche negli ultimi anni stanno dimostrando che il bruciore di stomaco e il reflusso non vengono considerate malattie dovute all’eccesso di acido, ma da un cattivo funzionamento della valvola che separa lo stomaco dall’esofago e che è conosciuta come sfintere esofageo inferiore (o LES).reflusso gastroesofageo

Quando questa valvola funziona correttamente l’acido dello stomaco è irrilevante, perché non lo lascerà risalire nell’esofago. Quando c’è invece un difetto funzionale dello sfintere, l’acido dello stomaco risale verso l’esofago e quest’ultimo, non avendo alcuna protezione inizia a ‘bruciare’ anche se l’acido risalito è in piccole quantità.

È chiaro quindi che andare a intervenire sull’acidità di stomaco non ha molto senso e che sarebbe invece importante capire il motivo per cui lo sfintere esofageo inferiore non funziona più come dovrebbe.

Cosa causa il mal funzionamento del LES e il reflusso gastroesofageo

Il reflusso acido che avviene per il cattivo funzionamento dello sfintere esofageo inferiore è dato dall’aumento della pressione intra-addominale. In pratica, come in presenza della SIBO, l’eccessiva produzione di gas crea pressione sul LES che non ha la capacità di fare sufficiente opposizione.

Bene, compreso questo concetto, è il momento di concentrarsi sul perché lo stomaco si riempe di gas. Sicuramente ti è familiare quella sensazione spiacevole che si prova quando, dopo un’abbuffata, senti la cosiddetta ‘pancia che scoppia’. E la conseguente fastidiosa acidità pensi probabilmente che sia provocata dal troppo acido del tuo stomaco impiegato nella digestione. Adesso dovrebbe invece esserti più chiaro che non è il troppo acido a darti quella spiacevole sensazione, ma lo stomaco che, riempendosi di gas, fa pressione sulla valvola LES e fa risalire l’acido (e le quantità possono essere anche minime).

Com’è facile intuire però, non possono essere solo le abbuffate a creare il bruciore di stomaco e il conseguente reflusso gastroesofageo, perché molte persone soffrono di questi disturbi anche in altre situazioni.

Un’altra causa dell’aumento della pressione intra-addominale è il malassorbimento dei carboidrati. I carboidrati parzialmente digeriti alimentano la proliferazione batterica nel tenue e questo crea il gas che arriverà poi nello stomaco causando gonfiore. Allo stesso tempo le proteine parzialmente digerite portano alla produzione di idrogeno, ma questa è una conseguenza della riduzione di acido nello stomaco (provocata dall’ipocloridria) a sua volta una conseguenza della mal digestione dei carboidrati.

Quando l’acido gastrico ha il pH giusto (tra 1 e 3) la maggior parte dei batteri non riescono a sopravvivere più di un quarto d’ora (eccetto Helicobtacter Pylory che è in grado di produrre una sostanza basica che gli permette di proteggersi dall’acido). Se l’acidità dello stomaco si alza, iniziano i problemi che portano, tra le altre cose, alla pressione intra-addominale e al reflusso.

L’iperacidità non è la vera causa dei bruciori di stomaco e del reflusso, è esattamente il contrario, ossia la scarsa acidità.

Il collegamento tra reflusso gastroesofageo e SIBO

Arrivati a questo punto dovrebbe essere ‘semplice’ capire la connessione tra reflusso e SIBO. Se ancora non sai cos’è la SIBO puoi trovare qui il primo degli articoli che ne parlano sul nostro blog. Per riassumere in poche parole, la SIBO è una condizione in cui nell’intestino tenue, dove solitamente la presenza di microorganismi è minima, vi si trovano batteri che non ci dovrebbero essere e che sono provenienti dal colon.

La normale acidità dello stomaco aiuta a mantenere sotto controllo le popolazioni batteriche nel tenue, ma con un pH troppo alto i batteri iniziano a proliferare e a provocare tutta una serie di sintomi (tra cui il gonfiore e il bruciore di stomaco).

Quando, con rimedi naturali (come il bicarbonato di sodio dopo i pasti) o medicinali (come gli inibitori della pompa protonica), si cerca di alzare il livello di acidità per via del bruciore di stomaco, si ha sollievo nell’immediato, ma si crea indirettamente un circolo vizioso. Alzando il pH infatti, aumenta la proliferazione batterica che provoca gas, si ha la pressione intra-addominale, che a sua volta riprovoca il bruciore di stomaco e il reflusso. Tutto questo con il tempo, se non trattato correttamente si cronicizza fino a poi degenerare in gastrite.

L’infezione da Helicobacter pylori

Ecco un altro nome conosciuto da molti: Helicobacter pylori. È così famoso, non per sentito dire, ma perché secondo una ricerca, colpisce il 50% della popolazione mondiale.

Helicobacter pylori reflusso gastroesofageoL’helicobacter pylori è un batterio patogeno che normalmente vive nel nostro digerente e può essere tenuto sotto controllo dal nostro organismo quando tutto funziona come dovrebbe. Quando il livello di acidità dello stomaco si alza, l’helicobacter pylori comincia a fare il suo principale lavoro, ossia quello di sopprimere l’acidità dello stomaco e creare un ambiente a lui favorevole. Se non si interviene correttamente, inizierà a danneggiare le mucose e i primi sintomi si manifesteranno con bruciori e dolori gastrici, eruttazione, reflusso gastroesofageo e nausea, fino ad arrivare a ulcere e gastriti.

Anche in questo caso è evidente che una cura con antiacidi non è la soluzione giusta, visto che la scarsa acidità è proprio quello che cerca di ottenere l’helicobacter pylori. Dalla poca acidità dello stomaco si è creata in pratica quella proliferazione batterica di cui parlavamo prima, che poi ne diventa lei stessa la causa.

Un circolo vizioso da cui non è facile uscire, soprattutto quando l’unica cosa su cui si interviene è sull’innalzamento dell’acidità che crea solo più danni.

Come trattare il reflusso gastroesofageo

È impossibile riuscire a trattare i bruciori di stomaco senza scoprirne la causa. Ed è indispensabile considerare la presenza della SIBO, quando si vuole trovare la corretta dietoterapia per curare il reflusso.

Sicuramente per un miglioramento dei sintomi è necessario ridurre l’assunzione dei carboidrati che, fino al raggiungimento della giusta acidità, non possono essere correttamente digeriti e altrimenti andrebbero a incrementare la proliferazione batterica.

Quando la SIBO è accertata tramite il corretto esame, bisogna seguire un iter specifico in cui prima è necessario eliminare i batteri da dove non dovrebbero stare, contemporaneamente è necessario riportare il pH dello stomaco ai suoi livelli ottimali di acidità e infine è essenziale ripopolare correttamente il microbiota intestinale attraverso una dieta mirata ricca di acidi grassi a corta catena, non di certo con integratori di probiotici.

Per risolvere i problemi di reflusso gastroesofageo e di SIBO non rischiare di peggiorare la tua situazione improvvisando o facendoti seguire da persone che non hanno le competenze e l’esperienza idonee o peggio che mai affidandoti semplicemente a Google o Facebook. Si tratta della tua salute, scegli un professionista di fiducia che possa accompagnarti in questo iter (per niente facile e sicuramente impegnativo) verso la ritrovata salute.

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