I benefici del burro proveniente da animali allevati al pascolo
Il burro, una delizia culinaria che trasforma qualsiasi piatto ordinario in una prelibatezza, ha subito una serie di accuse riguardo il suo contributo all’obesità e alle malattie cardiovascolari in passato. Recentemente, tuttavia, il burro è tornato alla ribalta come un cibo sano[1]. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra il burro di produzione commerciale e il burro prodotto da latte crudo di animali al pascolo, poiché la differenza in termini di nutrizione e benefici per la salute è notevole[2].
Qui i 6 benefici del burro che ti faranno capire perché è un ottimo alimento per la tua salute .
Motivo 1: Il burro è ricco in vitamine lipo solubili
Il burro è un’importante fonte di vitamine liposolubili, tra cui le vitamine A, D, E e K2[3]. Sebbene una dieta bilanciata che include sia cibi animali che vegetali possa fornire una quantità adeguata di vitamine A ed E, la vitamina K2 è una sostanza nutritiva poco comune nella dieta moderna. È un elemento chiave nel metabolismo del calcio e la sua carenza è associata a gravi malattie, come malattie cardiovascolari, cancro e osteoporosi^4^. L’abbondante presenza di vitamina K2 nei latticini crudi da animali al pascolo sottolinea l’importanza del burro per la nostra salute.
Motivo 2: Il burro contiene molti grassi saturi
Contrariamente alla credenza popolare, studi controllati randomizzati non hanno dimostrato che i grassi saturi causino danni alla nostra salute a meno che siano consumati in eccesso[5]. Gli studi recenti non indicano una correlazione diretta tra il consumo di grassi saturi e le malattie cardiovascolari quando fanno parte di una dieta sana e varia[6]. Infatti, i grassi saturi aumentano l’HDL (il colesterolo “buono”) e cambiano la struttura delle molecole di LDL (il colesterolo “cattivo”)[7].
Motivo 3: Il burro diminuisce gli attacchi di cuore se confrontato con la margarina
Le raccomandazioni nutrizionali per diverso tempo hanno suggerito di sostituire il burro con la margarina. Tuttavia, studi come il Framingham Heart Study hanno dimostrato che la margarina aumenta significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, mentre il burro non ha avuto alcun effetto se parte di una dieta sana e varia[8].
Motivo 4: Il burro è un’ottima fonte dell’acido grasso butirrato
L’acido butirrico, un acido grasso che nasce dall’esposizione dei batteri intestinali alla fibra alimentare, è presente in quantità significative nel burro[9]. Nei roditori, l’integrazione con butirrato ha mostrato effetti positivi sul peso corporeo, l’assunzione di cibo e la funzione mitocondriale[10].
Motivo 5: Il burro è ricco di acido linoleico coniugato (CLA)
Il burro, soprattutto quello proveniente da animali al pascolo, è una fonte di acido linoleico coniugato (CLA), che ha dimostrato di avere proprietà anticancerogene e di ridurre la percentuale di grasso corporeo negli esseri umani[11].
Motivo 6: Il burro è associato a un minor rischio di obesità
Contrariamente all’opinione popolare, nonostante il loro contenuto calorico, i latticini ad alto contenuto di grassi non sono associati all’obesità. Un recente studio del 2012 ha rivelato che i latticini ad alto contenuto di grassi riducono significativamente il rischio di obesità[12].
Conclusioni sui benefici del burro proveniente da animali allevati al pascolo
In conclusione, il burro prodotto da animali allevati al pascolo non è solo un delizioso arricchimento culinario, ma può offrire numerosi benefici per la salute.
Fonti Scientifchie:
- de Oliveira Otto, M. C., et al. (2018). Dietary diversity: implications for obesity prevention in adult populations: a science advisory from the American Heart Association. Circulation, 138(11), e160-e168.
- Ferrier, L., et al. (2020). Impacts of grazing dairy steers on winter rye (Secale cereale) versus winter wheat (Triticum aestivum) and effects on meat quality, fatty acid and amino acid profiles, and consumer acceptability of organic beef. PloS one, 15(10), e0240158.
- Givens, D. I. (2017). Saturated fats, dairy foods and health: A curious paradox?. Nutrition Bulletin, 42(3), 274-282.
- Gast, G. C., et al. (2009). A high menaquinone intake reduces the incidence of coronary heart disease. Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, 19(7), 504-510.
- Dehghan, M., et al. (2017). Associations of fats and carbohydrate intake with cardiovascular disease and mortality in 18 countries from five continents (PURE): a prospective cohort study. The Lancet, 390(10107), 2050-2062.
- Siri-Tarino, P. W., et al. (2010). Meta-analysis of prospective cohort studies evaluating the association of saturated fat with cardiovascular disease. The American Journal of Clinical Nutrition, 91(3), 535-546.
- Michas, G., Micha, R., & Zampelas, A. (2014). Dietary fats and cardiovascular disease: putting together the pieces of a complicated puzzle. Atherosclerosis, 234(2), 320-328.
- Gillman, M. W., et al. (1997). Margarine intake and subsequent coronary heart disease in men. Epidemiology, 8(2), 144-149.
- Hamer, H. M., et al. (2008). Review article: the role of butyrate on colonic function. Alimentary Pharmacology & Therapeutics, 27(2), 104-119.
- Lin, H. V., et al. (2012). Butyrate and propionate protect against diet-induced obesity and regulate gut hormones via free fatty acid receptor 3-independent mechanisms. PloS one, 7(4), e35240.
- Benjamin, S., & Spener, F. (2009). Conjugated linoleic acids as functional food: an insight into their health benefits. Nutrition & Metabolism, 6(1), 36.
- Kratz, M., et al. (2013). The relationship between high-fat dairy consumption and obesity, cardiovascular, and metabolic disease. European Journal of Nutrition, 52(1), 1-24.
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